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Crittologia ed Electronic Warfare

La crittologia nei suoi due aspetti, la crittografia e la crittoanalisi, è una materia che mi affascina

Qui due chicche:  la ristampa anastatica del testo "Crittografia - Le scritture segrete" del 1928 di Mario Zanotti ed il volume "Cryptography in C and C++" di Michaek Welschenbach che contiene nozioni e routines per sviluppare software crittografico mediante l'utilizzo del linguaggio di programmazione C e C++
Nel seguente link si può conoscere la storia della crittografia

Molto importante per la vittoria degli Alleati fu l'esser riusciti a decrittare il traffico di messaggi cifrato con la macchina Enigma (qui le informazioni relative in italiano e qui quelle più complete in inglese). Il fatto venne svelato al grande pubblico dal libro "Ultra Secret" scritto da F.W. Winterbotham nel 1974 (a sinistra nella foto la sua edizione in italiano). Al seguente link Informazioni sull'uso del termine "Ultra".

La decrittazione fu resa posiibile dagli studi ai quali partecipò anche Alan Turing e dalla costruzione di quelli che vengono considerati i primi computer, la Bomba ed il Colossus (la prima elettromeccanica mentre il secondo, sviluppato dalla Marina Inglese, impiegava per la prima volta in un sistema di calcolo le valvole termoioniche).

Pochi sanno però che la difficoltà nel portare via mare rifornimenti alle truppe italiane e tedesche impiegate in africa non era dovuta alla presenza a Supermarina di una talpa che comunicava data, orari e composizione dei convogli agli inglesi in modo che potessero intercettarli, ma dalla decifrazione del traffico radio tra l'addetto navale tedesco a Roma e Berlino nel quale comunicava quei dati e che veniva cifrato usando appunto una Enigma. La cosa viene esaurientemente descritta nel libro "Il vero traditore - Il ruolo documentato di ULTRA nella guerra del Mediterraneo" di Alberto Santorini, pubblicato nel 1981 (a destra nella foto).

Qui a lato una Enigma-G, versione utilizzata dai servizi d'intelligence militari tedeschi Abwehr (foto tratta da wikipedia)
Un esemplare di Enigma è conservato anche al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Possiedo una copia anastatica (trovata in una bancarella ad una fiera di radioamatori) di un esemplare del fascicolo nel quale erano riportate, per ogni giorno, le posizioni iniziali dei rotori della macchina Enigma che l'operatore doveva impostare prima di utilizzarla.
Le versioni per la Marina di questi fascicoli erano stampati su carta rosa con inchiostro rosso solubile in acqua, in modo da essere facilmente distrutti nel caso ci fosse il pericolo che cadessero in possesso del nemico; allo scopo veniva sempre tenuto un contenitore con l'acqua vicino ad essi in modo che l'operatore potesse farlo velocemente.
La vicenda dell'Enigma ha ispirato sia romanzi che film. Uno di quest'ultimi, dal titolo "U-571", narra del recupero in un U-Boot da parte della Marina Americana di un esemplare della macchina Enigma, necessario per poter riuscire a trovare il modo di decrittarne il traffico; questo non fece piacere agli inglesi perchè nella realtà furono loro ad effettuare tale operazione e questo portò addirittura a proteste ufficiali da parte del primo ministro inglese dell'epoca, Tony Blair (per approfondire questa azione bellica vedere "Operazione Primrose").
Per maggiori informazioni sull'impiego della crittografia nella seconda guerra mondiale fare click qui
Coppia di cifrari intitolati "Dizionario per corrispondenze in cifra" di Paolo Baravelli, editore Ermanno Loescher di Torino, ristampa dell'anno 1905, venduto al prezzo di 6 Lire, che veniva utilizzato per la trasmissione sicura di informazioni commerciali.
Con essi si può utilizzare di un sistema di cifratura basato appunto su Codebook (in italiano "Libri codice"); in questi testi vi è un elenco di parole e/o frasi con la rispettiva serie di codici corrispondenti (in genere numeri) che le sostituiscono.
In questi questi codici che sostituiscono le parole sono stampate e quindi fisse; quello che variava era la numerazione delle pagine che i due corrispondenti apponevano a mano e con successione arbitraria ma uguale per i due libri codice in modo che un terzo, anche se in possesso di una copia della stessa pubblicazione non poteva decifrare il messaggio in quanto non gli era noto come erano state numerate le pagine

Altro argomento affascinante sono le tecniche e il funzionamento degli apparati per la Guerra Elettronica (EW - Electronic Warfare), settore dove si applica la tecnologia più avanzata (in anticipo rispetto la tecnologia civile commerciale coeva), anche se il fatto che una delle molle che ne spingono lo sviluppo sia la guerra non depone a favore del genere umano

La guerra elettronica ha avuto un grande peso nelle vicende belliche recenti; prendiamo ad esempio la Battaglia d'Inghilterra, che si svolse durante la II^ Guerra Mondiale, nella quale i combattimenti aerei furono determinanti

Gli inglesi furono aiutati dall'uso dei radar per individuare gli aerei attaccanti e dal fatto che i tedeschi non utilizzasero sistemi per disturbarli; in effetti prima dell'inizio dell'operazione avevano cercato di verificare se gli ingesi avessero i radar mediante voli di dirigibili dotati di un RWR (Radar Warning Receiver) ante litteram ma non li riuscirono a rilevare in quanto i radar inglesi utilizzavano una nuova valvola termoionica americana che riusciva ad oscillare ad una frequenza più alta di quelle ricevibili dall'apparato tedesco

I testi più tecnici riguardanti questa materia li trovavo nelle librerie scientifiche ed in quelle universitarie; oggi basta consultare Wikipedia...

Fascio Lorenz
(By Anders Dahnielson - Own work)
X-Gerat
(By Roland Brierrederivative
work: Dahnielson)

Mappa dei trsmettitori Knickebein
(By Dahnielson -Own work)

Come altro esempio di Guerra Elettronica, si può citare la cossidetta "Battle of Beams", ossia le vicende legate alla realizzazione da parte dei tedeschi di sistemi di radioguida per i bombardieri notturni che avevano come obiettivo la Gran Bretagna. Consistevano essenzialmente di uno o più fasci radio direzionali (ispirati ai "Lorenz beam" utilizzati per la radionavigazione ma utilizzati allontanandosi dalla loro origine anzicè avvicinandosi) che indicavano al pilota se stava deviando a sinstra o destra rispetto la rotta prevista: in pratica nel loro uso normale il pilota avvicinandosi ad un aeroporto se sentiva dei punti era spostato a sinistra, se sentiva delle linee era spostato a destra e se sentiva un tono continuo (chiamato "equisegnale") era allineato; nell'implementazione militare l'intersezione di questi di fasci con altri laterali indicavano il punto di sgancio del carico bellico.

Gli inglesi ne scoprirono l'esistenza analizzando gli apparati recuperati da un aereo abbattuto e riuscirono a mettere in atto apposite contromisure elettroniche per fare in modo che i piloti degli aerei tedeschi non riuscissero a ricevere i segnali radio disturbandoli oppure portandoli con falsi segnali a bombardare zone disabitate.

I sistemi di radioguida si chiamavano "Knickebein", "X-Gerat" e "Y-Gerat"; nel link corrispondente alla "Battle of Beams" vi è la descrizione del loro funzionamento e delle relative contromisure adottate; qui si possono trovare informazioni in italiane (anche se meno esaustive) relative all' X-Gerat

I nipoti dei questi sistemi potrebbero essere considerati, tra altri, i sistemi di atterraggio strumentale utilizzati negli aeroporti (ILS -  Instrument Landing System) o i sitemi di radionavigazione per aerei (come ad esempio il VOR - VHF Omnidirectional Range)

Per un elenco delle apparecchiature per la Guerra Elettronica utilizzate nella Seconda Guerra Mondiale fare click qui

(Immagini a lato tratte da Wikipedia)

Una curiosità è l'anello Mausi ( dalle iniziali di  Minen-Auslöse-Induktor) che, montato su un aereo, permetteva di individuare e far esplodere le mine magnetiche navali volandoci sopra.
per maggiori informazioni consulta questa pagina di Wikipedia.

   

Nella foto uno Junkers Ju 52 MS (MS = Magnetspule) dotato del dispositivo dell'anello Mausi. (foto tratta dalla pagina di Wikipedia).

Verso la fine della guerra anche l'italia ebbe il suo radar, denominato "Gufo" nella versione imbarcata e "Folaga" in quella da installare a terra per la sorveglianza delle coste.

Sviluppato dalla Marina, non ebbe quella priorità che avrebbe dovuto avere. Eppure, l'effetto su cui si basa, venne rilevato già all'epoca dei primi esperimenti relativi alla possibilità di dotare le navi della Regia Marina di apparecchiature radio effettuati nel golfo di La Spezia in cui ci si accorse da una stazione ricetrasmittente a terra che al passaggio di una nave si verificava un segnale di ritorno. Però si era agli albori della radio e sfruttare la cosa sarebbe stato veramente troppo avveniristico.

Per maggiori informazioni sul radar italiano EC3/ter "Gufo" fare click qui

(Immagine tratta da Wikipedia)

Visore radar "Folaga" della Magneti Marelli, 1941 circa, conservato presso il Museo nazionale scienza e tecnologia "Leonardo da Vinci", Milano. (Immagine tratta da Wikipedia).

 

Sto cercando in letteratura ulteriori notizie su questo radar.

Per maggiori informazioni sui radar leggi questa pagina di Wikipedia.
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